Una, nessuna, centomila passioni…
Caro il mio Piccolo,
in uno dei pomeriggi più caldi di questa estate torrida, il professor Alessandro Ghisalberti ci ha deliziato con la triste vicenda di Abelardo ed Eloisa. Abelardo, primogenito di una nobile famiglia e cavaliere poco interessato alle Crociate che stavano per mettere alla prova molti suoi contemporanei, preferì dedicarsi alla filosofia e in particolare alla dialettica, con ottimi risultati visto il gran numero di studenti che accorreva per presenziare alle sue lezioni. Un mondo lontano eppure così vicino per le ambizioni e le passioni che governano gli uomini di sempre. Il successo di Abelardo dava fastidio a molti. Grazie alla vita irreprensibile condotta, gli offrono di educare alla filosofia una giovinetta di nome Eloisa, molto versata negli studi classici. Dopo poche lezioni, la passione li travolse. Lo zio di lei, ignaro del matrimonio riparatore per la gravidanza imminente, mando alcuni sicari ad evirare il povero Abelardo. Questa la triste cronaca. Eloisa prese il velo nel monastero dove si era nascosta per non intralciare la carriera del filosofo, mentre Abelardo si ritirò in un altro. Dal dolore della separazione nacque il famoso epistolario, otto lettere che hanno attraversato i secoli accendendo la fantasia e commuovendo i cuori.
Un caro saluto e un ultimo arrivederci a domenica 21 agosto, quando incontreremo Ileana Mattion, appassionata di musica.
A presto, Laura.